Che bello pedalare con la mia bici di 40 anni fa, ma quanta cura è stata necessaria per avere oggi la mia specialissima funzionante e performante come ai vecchi tempi?
Anni ’80, ero agonista nella categoria allievi, mi avevano insegnato che la cura del mezzo era importante quanto quella di me stesso. Ricordo con emozione i sabati prima della gara domenicale, mi dedicavo alla pulizia della mia bici, lavandola, controllandola e provando che fosse tutto in ordine, questo impegno era diventato ormai un “rito”, come depilarmi le gambe, quelle cose che andavano fatte.
Avere cura della mia bici era un “rito” ed una abitudine, che mi portava dei vantaggi, tutto funzionava, mi faceva stare bene e ricevevo anche dei complimenti perché i raggi brillavano. Nel corso degli anni passati e fino ad oggi ho curato sempre le mie varie bici, ne ho cinque, senza rendermi conto che stavo contribuendo all’economia circolare, intendo affermare che oggi la bici è da considerare un bene durevole, da poter manutenere ed eventualmente riparare con pezzi riciclati da altre bici. Mantenere una bici in buone condizioni riduce la necessità di nuovi acquisti e quindi di nuove produzioni.
Anni 90
Anni ’90, ho iniziato ad utilizzare la bici come mezzo per divertirmi e per fare cicloturismo, qualcosa di nuovo che mi ha permesso di ampliare il punto di vista rispetto al ciclismo agonistico. Si poteva pedalare senza lo stress della competizione, di essere più veloce dell’avversario, ma soltanto per il gusto di stare bene fisicamente e di pedalare visitando bei posti, il tutto ad un ritmo lento.
Ho iniziato a vedere la bici come il vero mezzo di locomozione ecologico, nessuna emissione di fumi, nessuna spesa per il carburante, tutto questo con la mia compagna di tante avventure cicloturistiche.
Ho capito poi che la produzione di una bicicletta comporta un impatto ambientale minimo, molto inferiore rispetto ad automobili o motociclette.
Anni 2000
Primi anni 2000, ho iniziato a percepire come la tecnologia stava cambiando e migliorando di molto la struttura, gli accessori e la comodità delle bici, parlo in particolare di quelle da corsa, si iniziava ad utilizzare il carbonio per i telai. Ricordo che la mia prima bici in carbonio, fatta su misura, risale al 2007, un nuovo acquisto dopo aver pedalato quasi quindici anni con quella precedente in acciaio.
Per ogni bicicletta che ho utilizzato da quando avevo quindici anni, ho sempre avuto grande rispetto, mi ci sono affezionato e grazie alla buona manutenzione, alla sostituzione dei pezzi usurati e all’amore che ci ho messo, le mie bici sono durate per anni e ci sono ancora oggi. Naturalmente l’evoluzione dei materiali, della tecnologia e del design, ha fatto sì che anche io mi sia evoluto, ma devo dire resistendo ai veloci cambiamenti e cercando di riparare tutto quello che era possibile, finché non era necessario per forza la sostituzione del pezzo.
2020
Siamo ai primi anni del 2020, l’evoluzione delle bici è sempre più veloce e noto che anche il riacquisto è sempre più frequente, intendo che una bici da corsa mediamente viene utilizzata per pochissimi anni e poi rivenduta. I prezzi negli ultimi dieci anni sono notevolmente aumentati. Noto anche che l’acquisto delle bici usate è sempre più limitato, intendo almeno rispetto ai primi anni del 2000. Sicuramente una componente importante è determinata dalla tecnologia che avanza molto velocemente e che rende un modello di oggi già passato di moda nell’arco di due o tre anni e quindi per avere gli ultimi modelli di grido è necessario acquistare il nuovo.
Tutti noi che amiamo la bici oggi siamo tenuti a valorizzare il mezzo che possediamo, senza farci tentare dagli ultimi modelli e dagli accessori super tecnologici e digitali, cercando di riparare e sostituire i pezzi finché è possibile, per allungare la vita delle nostre bici.
Intendo dire che le mode e il consumismo non fanno altro che allontanarci da quella economia circolare, che presuppone un approccio sostenibile e consapevole, a vantaggio dell’ecosistema, del nostro benessere ed anche del commercio.
L’economia circolare è un modello che cerca di ridurre gli sprechi e ottimizzare l’uso delle risorse, un approccio particolarmente rilevante nel mondo delle biciclette, dove si possono trovare numerose iniziative virtuose. Di seguito alcuni esempi concreti di aziende, cooperative e progetti che stanno implementando con successo i principi dell’economia circolare in questo settore.
Bicycled (Spagna)
Bicycled è un’azienda spagnola che si dedica alla creazione di biciclette riciclate utilizzando materiali provenienti da automobili dismesse, come cinture di sicurezza, airbag e telai di metallo. L’approccio di Bicycled incarna perfettamente il concetto di economia circolare, trasformando rifiuti di un settore (automobilistico) in risorse per un altro (biciclette). Oltre a ridurre l’impatto ambientale, l’azienda promuove un design unico e prodotti altamente personalizzabili, dimostrando che sostenibilità e innovazione possono andare di pari passo.
Bike for Good (Regno Unito)
Bike for Good è un’organizzazione no-profit con sede a Glasgow che offre biciclette rigenerate a prezzi accessibili. La loro attività principale consiste nel recupero e nella riparazione di vecchie biciclette abbandonate, trasformandole in mezzi funzionanti. Bike for Good ha anche un impatto sociale importante, poiché fornisce formazione e inserimento lavorativo ai giovani disoccupati e ad altre persone svantaggiate, promuovendo la mobilità sostenibile e l’inclusione sociale attraverso l’uso della bicicletta.
ReBike (Italia)
ReBike è una cooperativa italiana nata con l’obiettivo di promuovere la mobilità sostenibile e l’economia circolare nel mondo delle biciclette. Oltre alla riparazione e vendita di biciclette usate, ReBike è impegnata in attività di sensibilizzazione e laboratori educativi che insegnano alle persone a prendersi cura della propria bicicletta e prolungarne il ciclo di vita. Grazie a questo progetto, biciclette destinate al macero vengono rigenerate, riducendo la necessità di acquistare nuovi modelli e promuovendo un consumo più consapevole.
Swapfiets (Paesi Bassi)
Swapfiets è una delle principali aziende di bike sharing nei Paesi Bassi, conosciuta per il suo servizio di abbonamento a biciclette che include la manutenzione continua. L’azienda si impegna a fornire biciclette durevoli che possano essere riparate anziché sostituite, riducendo così i rifiuti. Grazie a questo modello, Swapfiets non solo incentiva l’utilizzo della bicicletta come mezzo di trasporto quotidiano, ma promuove anche l’idea di una proprietà condivisa e della manutenzione come parte integrante della sostenibilità.
Coinvolgere le comunità è fondamentale per promuovere l’economia circolare nel mondo delle biciclette. Le reti di ciclisti locali, insieme a gruppi comunitari, giocano un ruolo chiave nell’educare le persone a pratiche sostenibili come la riparazione, il riuso e la manutenzione dei propri mezzi. Workshop e tutorial insegnano ai ciclisti come prendersi cura delle biciclette, prolungandone la vita utile e riducendo la necessità di acquisti di nuovi prodotti. Eventi locali, come giornate di riparazione collettiva o fiere di scambio, rafforzano il senso di appartenenza e incentivano l’adozione di comportamenti ecologici, creando una cultura di sostenibilità condivisa.
Un esempio di come coinvolgere le comunità locali ci arriva da Bici per l’Umanità, è il gruppo italiano del movimento internazionale Bicycles-for-humanity, che opera per migliorare la mobilità nei paesi in via di sviluppo attraverso la donazione di biciclette. Si impegnano per un mondo sostenibile in cui tutti abbiano facile accesso ai beni di prima necessità. Contribuiscono a migliorare la mobilità nei paesi in via di sviluppo attraverso l’invio di biciclette raccolte in Italia da donatori eccezionali.
Una bici riduce notevolmente le distanze e i tempi di percorrenza, e permette di trasportare molto più peso rispetto all’andare a piedi.
Una bici è un medico che può raggiungere i propri pazienti in pochi minuti. Una bici è un bambino che può andare a scuola che dista chilometri dalla sua casa.
Una bici è molta più acqua trasportata in un giorno.
Una bici è facile accesso ai beni di prima necessità.
Le bici vengono raccolte attraverso donazioni spontanee o campagne di raccolta. Una volta raggiunto il numero minimo di bici necessario a riempire un container (circa 400), queste vengono inviate in Africa presso uno dei centri di smistamento. I centri sono veri e propri punti di distribuzione delle bici e scuole dove si insegna alle persone ad andare in bici e dove si formano i meccanici delle bici.
Parlando di economia circolare, va segnalata la sinergia tra Eroica e il Ministero dell’Ambiente bell’ambito della quale si sviluppa in un percorso che non solo celebra il ciclismo d’epoca, ma punta a promuovere attivamente la sostenibilità. Attraverso le pedalate che caratterizzano questo movimento, ci si impegna a proteggere i territori e l’ambiente, trasmettendo ideali fondamentali alle nuove generazioni.
Presentato per la prima volta a Montalcino il 24 maggio 2024, il Manifesto ha come missione quella di promuovere dieci semplici suggerimenti che incoraggiano comportamenti responsabili e sostenibili, sottolineando il potere della bicicletta come simbolo di un modo di vivere più consapevole. Questo documento rappresenta non solo un invito all’azione, ma anche un lascito di ideali e sogni che riflettono il legame tra la mobilità sostenibile e la tutela ambientale.
In occasione della XXVII edizione de L’Eroica a Gaiole in Chianti, il Manifesto ha preso vita attraverso il progetto Accademia Eroica, giunto alla sua IV edizione. Dieci giovani, selezionati tra ragazzi e ragazze, hanno avuto l’opportunità di immergersi nel mondo del ciclismo storico, vivendo un’esperienza formativa unica e attiva dietro le quinte della manifestazione.
Per poter mantenere la nostra bici efficiente, sempre funzionante e per farla durare nel tempo, ecco un elenco di cinque punti fondamentali per la sua manutenzione:
- Pulizia regolare: lavare la bicicletta con acqua e sapone neutro per rimuovere sporco, polvere e detriti. Prestare particolare attenzione alla catena, al cambio e ai freni, che possono accumulare grasso e polvere. Evitare l’uso di idro pulitrici per non danneggiare i cuscinetti.
- Lubrificazione della catena: la catena deve essere sempre ben lubrificata per garantire una pedalata fluida e ridurre l’usura. Utilizzare un lubrificante specifico per catene e applicalo dopo averla pulita, rimuovendo l’eccesso per evitare che attiri sporco.
- Controllo della pressione delle gomme: verificare regolarmente la pressione delle gomme con un manometro e gonfiale secondo le specifiche consigliate sul fianco del copertone. Pneumatici ben gonfiati migliorano l’efficienza e prevengono forature.
- Verifica e regolazione dei freni: controllare lo stato delle pastiglie o ganasce dei freni e assicurati che non siano troppo usurate. Regolare la tensione dei cavi se noti una frenata debole, e sostituire parti usurate per garantire una frenata sicura.
- Controllo del cambio e dei cavi: verificare che il cambio scatti in modo fluido tra le marce. Se ci sono problemi di cambiata, potrebbe essere necessario regolare i cavi o sostituirli se usurati o arrugginiti.
Invito tutti a prendersi cura delle proprie biciclette, eseguendo regolare manutenzione per prolungarne la vita e ridurre gli sprechi. Considerate il mercato dell’usato, dove è possibile acquistare o vendere biciclette rigenerate, contribuendo a ridurre la domanda di nuovi prodotti e l’impatto ambientale della produzione. Supportare le iniziative di economia circolare, come i progetti di bike sharing o le cooperative di riparazione, è un modo concreto per fare la differenza.
Ogni piccolo gesto quotidiano, come mantenere una bicicletta in buono stato o scegliere l’usato, fa parte di un cambiamento più ampio. Aiutiamo a ridurre i rifiuti, risparmiare risorse e promuovere un’economia più sostenibile. Insieme, possiamo contribuire a un futuro migliore per l’ambiente e le generazioni future.